venerdì, giugno 20, 2008

Sarà lu faugnu ca 'nfoca li starti,
lu friddu ti 'nviernu, lu soli ti stati,
sarà na miseria ca no si capesci,
sarà la malaria: ma comu mi 'ncresci!

Mi 'ncresci cu 'mbevu, mi 'ncresci cu mangiu
cu dormu, cu m'azu, cu cangiu e cu scangiu,
cu ritu, cu chiangu, cu mi 'ndi nnammoru,
mi 'ncresci cu campu e mi 'ncresci cu moru!

Pò darsi ca è viziu o ca è malatia,
ma quantu mi puzza a me la fatia!
Ca pò, ci nci pienzi, quant'anni ha campari?
Lu tiempu ca passa, lu pirdi a fatiari?

No mi llicrinescu, no fazzu vilenu,
ci si pò scanzari facimundi a menu
ca tanta, ti 'mbili, ti lemba o ti brocca,
ogni acqua ca corri a mari li tocca!

mercoledì, maggio 21, 2008

per milano

non è che dalle cuspidi amorose crescano i mutamenti della carne,
Milano benedetta
donna altera e sanguigna con due mammelle amorose pronte a sfamare i popoli del mondo,
Milano dagli irti colli che ha veduto qui crescere il mio amore che ora è defunto.
Milano dai vorticosi pensieri dove le mille allegrie muoiono piangenti sul Naviglio

venerdì, ottobre 12, 2007

pane e pomodoro




è indispensabile che tutti gli esseri e tutti i popoli saggi della terra capiscano che pane e pomodoro è un paesaggio fondamentale dell'alimentazione umana. piatto peccaminoso per eccellenza perchè comprende e semplifica il peccato rendendolo accessibile a chiunque. piatto peccaminoso in quanto può significare un'alternativa a tutto ciò che è trascendente, a tutto ciò che è pericolosamente trascendente,se diventa cultura della negazione. non fate la guerra ma pane e pomodoro. non votate la destra ma pane e pomodoro. no alla NATO e sì al pane e pomodoro. ovunque e sempre.


pane. pomodoro. olio. sale.


e dopo l'amore, pane e pomodoro e un po' di salame.





manuel vázquez montalbán, ricette immorali


martedì, luglio 17, 2007

nch


mercoledì, giugno 27, 2007

combinazione

E' una sera d'inizio estate e ci sono già 34 gradi. Il primo che nega il riscaldamento globale lo metto in pentola sul tetto di casa mia. Esco a fare due passi, altro non posso perché non ho un euro, nè in tasca nè sul conto e siamo al 21, non al 27. La gente lascia le finestre aperte, butta per strada "Ballarò". Cammino ascoltando le voci che si sovrappongono, come sempre. L'onorevole Casini sillaba 'ri-di-co-lo" e non parla neppure di sè, il direttore del Giornale afferma che la Terra è piatta e ha le sue fonti, poi silenzio, parla D'Alema. Stacca le parole, precisa i concetti. Bravo. Passo davanti a un bancomat. Mi blocco. Perché no? Che cosa costa provare. Infilo la tessera scaduta dei ds. Se la mangia. Ascolto D'Alema che dà i numeri. Li riproduco sulla tastiera. Voilà: Banca Unipol mi dà 500 euro. Sorrido. Tra poco finisce "Ballarò" e comincia Matrix. Appena si sintonizzano su Canale 5 svuoto le casse di mezz'Italia.
(gabriele romagnoli)

sabato, maggio 12, 2007

family day


facendo una cosa che non mi piace fare, posto un'immagine già postata... a saperlo un anno fa (vedi 7 febbraio 2006) avrei aspettato un po' per mettere questa sintetica quanto esaustiva striscia che rende al meglio l'idea intorno a cui è stato organizzato il family day oggi.



lo de siempre, la pongo en español porque así es el original, porque se entiende perfectamente y porque hoy estoy de este rollo.. que el examen de la tarde va de viñetas!


domenica, aprile 29, 2007

gentes del mar


qui a llafranc, sulla costa brava, qualche giorno fa.

oggi a porto badisco, sulla costa salentina, per il primo bagno nelle fresche acque natie e per ricordare il sapore dei ricci mangiati vicino al mare.

martedì, marzo 27, 2007

berlin

panoramica sul fiume Sprea
per ricordare la tragedia

peace and love 1

antico e moderno 1

another break in the wall

ca me piacia. Potsdamer Platz

luci in the sky. Oranienstr

l'arte contro il rogo della cultura

Mao. in basso a destra, il "metro" di misura

un caffè non autolesionista

un caffè senza pretese

peace and love 2

antico e moderno 2

chiaro di luna. Brandenburger Tor

Fernsehturm, Alexanderplatz. la torre della televisione, punto di riferimento imponente, presenza costante, a tratti inquietante, a volte confortante. la mamma di berlino

danke, ispettore!

lunedì, marzo 26, 2007

eccolo!

è lui! preso in flagrante mentre tentava di
fare la sua ultima vittima,
la povera bambola della viviana paiano.
nella sua casa sono stati rinvenuti anche altri cadaveri, come quello dello scimpanzè tasco, prima torturato e poi inchiodato vivo alla parete.
decisiva, per dare una svolta alle indagini, la collaborazione della polizia tedesca; il ricercato serial-killer, infatti, si nascondeva da tempo in un atelier di berlino.

berlino, night and day

lunedì, dicembre 18, 2006

serial killer

domenica, dicembre 10, 2006

no panic

tranquilli. barbie sta bene. lassù.

sabato, dicembre 09, 2006

barbie is dead


barbie è morta.
colpita alla testa da jem con una lattina di birra maturata al sole, è deceduta quasi sul colpo.
si pensa ad un omicidio passionale.
ci uniamo a ken nel suo dolore.
preghiamo per lei,
che riposi in pace.

giovedì, novembre 30, 2006

riflessione

martedì, novembre 21, 2006

COME un chirurgo...

wierd al like a surgeon

giovedì, ottobre 05, 2006

sConsolato


questa mattina, fermata Turati M3. una fila ordinata di persone pazienti, chi in abito formale, chi più tusitico, attende di essere ricevuta in udienza presso qualche funzionario del consolato americano. hanno prenotato già da mesi il loro ricevimento, ora e giorno esatti. le grandi e terse vetrate dell'edificio, il portone con la targa, la bandiera dell'orgoglio statunitense, i seri poliziotti all'erta indicano con precisione dove siamo e di che si tratta. circa cento metri più avanti, giusto svoltando l'angolo, cerco il civico 26 di via Fatebenefratelli. una piccola targa è il segno che sono arrivato. entro, su per la scala, lo sguardo torvo di un portiere orientale mi intimidisce e non chiedo niente, ma un cartello mi salva "consulado de españa, primer piso". salgo, porta sulla destra, un campanello e un bigliettino scritto a mano "llamar, suonare", quindi suono. niente risposta. arriva un giovane signore, in abito elegante, mi chiede "hanno detto che arrivano?".... io penso 'se suono è perchè apriranno...non è uscito nessun usciere, nessun funzionario, neanche una delle donne delle pulizie a darmi notizie' ma mi limito a rispondere "non mi hanno detto niente", e il signore "sono capitato così un'altra volta" ed io "e poi che succedeva?" e lui "ho aspettato delle ore"... abbiamo allora aguzzato l'ingegno e la vista e ci è apparso un altro campanello più in basso, più in stile retrò ma pur sempre una speranza, premiamo e finalmente la porta si apre. interni: stanzetta semplice, uno sportello con due signorine che attendono in allegria. mi avvicino e una delle due "buenos dias, que necesita?" io provo in italiano "vorrei alcune informazioni su cosa fare per provare l'esame m.i.r. in spagna" e lei in un accento molto familiare "faccia il numero 32 al telefono lì sul tavolo". in effetti c'è un tavolo ed un telefono, unici pezzi di un arredamento decisamente minimalist. chiamo, mi rispondono da qualche altro ufficio, riformulo la domanda, ma mi rispediscono alla 'una delle due' signorine. rifaccio la domanda, in spagnolo e lei "disculpe, habia entendido el NIE, pues quieres el MIR...tienes que llamar a la consejeria de educacion y cultura, aqui tienes el numero de telefono..pero te aconsejo de usar el numero de fax, que al telefono no te van a responder" ... conclusioni: l'ufficio di educazione e cultura spagnola ha sede a roma, il telefono non lo sanno usare, io non ho un fax, la scadenza è domani, non ho più informazioni di stamattina quando sono entrato in metropolitana M3 (a parte che il signore che aspettava con me aveva moglie e figlie spagnole, che nella foto del passaporto non si capiva se la figlia piccola piangeva o rideva, che la figlia più grande non vuole mai farsi fare le foto, e che la moglie, a detta dell'altra "una delle due" signorine, è carinissima, guapa, amable, qué cariño, e che, ovvio, il marito è d'accordo con lei) .... sconsolato, me voy del consolato.

martedì, agosto 01, 2006

moonlight

mercoledì, maggio 17, 2006

venerdì, febbraio 24, 2006

chi va piano va sano e va lontano

detesto i proverbi, come tutte le cose già pronte. cerchiamo un proverbio in cerca di una giustificazione, come se il detto e ridetto antico popolare fosse una presunzione di veridicità.
mi sono ridotto al proverbio, per cercare tranquillità.
uscito indenne -forse- dalla tensione di un esame, altra tappa verso la metà verso cui sto correndo; o forse, invece, verso la partenza di un'altra gara, la gara per vincere la consapevolezza di quello che voglio e di quello che posso.
ma in questa corsa sto spesso uscendo di pista, si confondono i traguardi, le suole si fanno scivolose sul terreno bagnato.
voglio vincere l'oro in uno sport di cui non sono più convinto; quando comunque anche il bronzo è lodevole. corro drogato di camomilla e infuriato di fatica, tra sconfitte e successi, geloso delle une e degli altri.

milano va troppo veloce per la mia testa, e la mia testa vuole andarsene velocemente da milano.
ripenso alla spagna, al messico e, ovvio, al salento per rallentare il pensiero.
e tutto questo per dire che, se avessi una tartaruga, no, non la chiamarei daisy.

pubblicità: La lentezza, Milan Kundera
un saluto "veloce" a fabrizio

mercoledì, febbraio 15, 2006

un bacio a luci rosse

sabato, febbraio 11, 2006

forza, italia


forza italia, un magna magna!
è iniziata la campagna elettorale...
che me magno oggi?

due spaghetti con pesto ai pomodorini o, meglio, il tradizionale pesto al basilico ligure? o pennette salsa alle noci??
mah... me sa che me magno tutto!!!

chi cazzo se ne frega......